Con il Decreto Legislativo 81/2008 del Testo unico sulla Sicurezza, l’aggiornamento valutazione rischi diventa un obbligo inderogabile del datore di lavoro; il documento, atto a preservare la tutela dei lavoratori, dovrà essere compilato e riesaminato in collaborazione con l’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e il Medico Competente.

L’aggiornamento della relazione sulla valutazione rischi deve contenere, oltre ai rischi, anche:

• il programma di miglioramento e variazioni di attrezzature e tipi di lavorazione
• l’indicazione delle nuove misure di sicurezza adottate
• la valutazione totale dei rischi in azienda e criteri di classificazione

in più, dovranno essere inclusi al suo interno tutti i ‘nuovi rischi’ che potrebbero essere imputati alle modifiche apportate nel tempo ai luoghi di lavoro o al piano lavorativo.

Nell’aggiornamento della valutazione rischi, tra i ‘nuovi’, dovranno essere segnalati anche i rischi riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, collegati allo stress “lavoro-correlato”, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza e quelli connessi a differenze di genere, età o provenienza da altri paesi.
In questi casi, la legge afferma che il documento e l’aggiornamento valutazione rischi dovrà essere elaborato entro i 30 giorni.
L’omessa o incompleta valutazione dei rischi, rappresenta una grave violazione dell’attività imprenditoriale e prevede la sospensione dell’attività, l’arresto da quattro a otto mesi o l’applicazione di una sanzione che va dai 5000 ai 15000 euro.